
Siamo molto sensibili al tema delle malattie invisibili. Quelle che ci sono anche se non si vedono e spesso riguardano malattie della mente.
Comprendere come aiutare persone che soffrono di queste malattie è molto complesso. Negli ultimi anni ho attraversato, personalmente, questa situazione: trovandomi di fronte, nella mia cerchia di amici e famigliari, a casi di Alzheimer, tumore alla testa e depressione.
Situazioni difficili che richiedono molta comprensione ed empatia.
Gli oli essenziali ci possono aiutare a gestire certe situazioni. Possono aiutare i malati, ed anche noi care giver, a gestire i nostri alti e bassi, a trovare le energie quando non ne abbiamo più, oppure a trovare la calma quando l’abbiamo persa, o trovare la giusta prospettiva positiva per gestire situazioni d’emergenza.
Sapete come funziona l’olfatto?
Il meccanismo è stato scoperto dai premi nobel Buck-Axel nel 2004. Buck- Axel hanno infatti scoperto che il nostro sistema olfattivo funziona con un maccanismo chiave serratura. Ovvero le molecole odorose vengono inspirate raggiungono i recettori olfattivi (posizionati sotto il nostro cervello), che, riconoscendole, attivano degli impulsi al sistema nervoso centrale. La chiave apre la serratura quando è riconosciuta ed invia degli impulsi.
Consapevoli di ciò possiamo quindi cercare di indurre una reazione utilizzando un linguaggio che può essere compreso da chi ora fa fatica a comprenderci: il linguaggio olfattivo.
La branca dell’aromaterapia che studia le applicazioni degli oli essenziali sul sistema nervoso centrale si chiama psico-aromaterapia.
Per poter aver questi effetti è necessario fare in modo che le molecole di oli essenziali vengano volatilizzate ed inspirate. Come?
Il metodo più semplice è la diffusione ambientale. Prendiamo un diffusore e aggiungiamo le gocce nel diffusore. Le molecole verranno vaporizzate ed inspirate. Possiamo utilizzare Oli Essenziali diversi nell’ambito della stessa giornata. Possiamo posizionare il diffusore anche in ambienti diversi. L’importante è che le molecole odorose vengano a contatto con chi ne ha bisogno. Quante gocce? 1 goccia per metro quadro.
Ci sono altri metodi alternativi. Inalazione a secco: versare un paio di gocce nel palmo della mano, sfregare vigorosamente ed inspirare. Utili per i care giver in una situazione di emergenza. Teniamo gli oli vicini e utilizziamoli quando ne abbiamo bisogno!
Alternativamente possiamo versare un paio di gocce in un fazzoletto ed inspiriamo o facciamo inspirare.
Altro metodo: possiamo utilizzare delle collane di pietre o braccialetti (come l’ametista per esempio) versiamo qualche goccia e facciamo indossare la collanina o il braccialetto.
Così, col calore del corpo, la molecola evaporerà.
Una combinazione consigliata è Ametista – Lavanda.
Abbiamo cercato di riassumere un po’ di concetti sulla psico-aromaterapia sul sito a questa pagina.
Abbiamo anche identificato alcuni oli che possono aiutarci:
1) A gestire situazioni di tensione, rabbia e agitazione abbassando le energie e tranquillizzando quindi il soggetto. Esempio: OE di Lavanda vera, Camomilla Blu, Melissa, Valeriana, Rosa Damascena.
2) A ritrovare le energie e la giusta lucidità quando necessario. Esempio: OE di Limone, Bergamotto, Arancio Amaro, Arancio Dolce, Eucalipto Globulus, Rosmarino CT Verbenone.
All’interno del sito trovate l’elenco nella categoria “psico aromaterapia” . Leggendo le proprietà dei singoli oli troverete, nella descrizione, una sezione "psico-aromaterapia" che vi aiuterà ad individuare l’olio essenziale che fa per voi o per il vostro caro.
Rimango a disposizione per consulenze che si rendano necessarie.
Nel caso vogliate approfondire vi consiglio la lettura di un testo di Luca Fortuna , psicoaromaterapia naturopatica.
Lorenza